K. Hart: "Commoditisation" e tenore di vita

di Stefano Costantini

 

Con il termine "commoditisation" si intende lo sviluppo della società industriale e/o commerciale, la quale è caratterizzata, per il soddisfacimento dei bisogni degli individui, da un maggior affidamento sulle merci prodotte per il mercato (commodities) anziché sulle merci prodotte all'interno dei gruppi familiari per l'auto-sostentamento.

L'economia moderna è caratterizzata da un processo discontinuo che vede bruschi spostamenti nell'equilibrio tra produzione di merci e auto-sostentamento. Questi mutamenti possono anche essere visti mettendo in evidenza il maggiore o minore affidamento al mercato per il soddisfacimento dei bisogni.

Come è possibile valutare il livello dello standard di vita tenendo conto di questi continui mutamenti? L'analisi economica più utile è senza dubbio quella che tiene conto dei differenti contesti storico-sociali in esame anziché applicare un unico modello astratto.

 

Nelle società industriali occidentali l'affidamento al mercato è molto più pronunciato che non nelle società pre-industriali dove la produzione di sussistenza gioca un ruolo importante. Per questo nelle società occidentali la quantificazione del consumo come indicatore dello standard di vita è giustificata dalle particolari strutture dell'economia; i modelli economici in questo caso sono approssimazioni ragionevoli delle reali condizioni di un'economia dove il lavoro è venduto per periodi brevi e le famiglie dipendono dal mercato per la soddisfazione della maggior parte dei loro bisogni. Nelle società pre-industriali, al contrario, le persone consumano gran parte di ciò che producono ; l'offerta di lavoro e la domanda dipendono anche dall'organizzazione sociale mentre il livello della produzione dipende dai cicli della natura; la maggior parte della sussistenza difficilmente prende la forma di merci: per questo, quantificare il livello di consumo può risultare impossibile.

In casi come questi i modelli economici (occidentali) non sono facilmente applicabili: non è infatti possibile valutare il tenore di vita degli individui di una società utilizzando gli standard di un'altra. Questo giustifica le critiche al PNL come indicatore del livello del tenore di vita delle società pre-industriali: poiché gran parte degli scambi non avviene attraverso il mercato, il valore del PNL rischia di sottostimare il livello del tenore di vita. D'altro canto un eventuale espansione del mercato (come è accaduto negli ultimi decenni) rischia di interpretare il cambiamento nella distribuzione come un'inesistente crescita economica.

In alcuni casi, tuttavia, è possibile individuare un legame tra produzione e auto-sostentamento in modo da valutare il consumo fuori dal mercato in termini di merci equivalenti (ad es. se sappiamo che i contadini generalmente vendono sul mercato solo metà del loro prodotto, i dati relativi alla produzione agricola dovranno essere moltiplicati per due).Ma questo non sempre è praticabile: l'utilizzo dei prezzi di mercato per valutare la produzione non destinata al mercato è deviante in quanto essa è spesso insensibile ai prezzi delle merci. Lo studio delle determinanti delle oscillazioni tra auto-sostentamento e affidamento al mercato possono fornire più informazioni di un'analisi di breve periodo basata unicamente sul livello dei prezzi.

L'approccio classico attribuiva molta importanza alla divisione del lavoro come fattore di incremento della produttività; gli economisti moderni hanno estratto solo il concetto di ampiezza del mercato, ma un approccio accurato allo standard di vita dovrebbe tenere conto anche del "tempo socialmente necessario" per raggiungere i fini produttivi di una comunità. Limitarsi allo studio delle condizioni del mercato potrebbe essere deviante. Ad esempio, in molti villaggi dell'Africa sub sahariana le donne sono incaricate di procurare l'acqua recandosi presso sorgenti anche molto lontane; nelle città, invece, l'acqua è comunemente venduta al mercato. Un aumento del prezzo relativo dell'acqua non produrrebbe nessun miglioramento del tenore di vita delle donne dei villaggi il cui prodotto non viene scambiato sul mercato; al contrario l'installazione di una fontana nel villaggio migliorerebbe di molto la loro condizione anche se i prezzi di mercato non fossero cambiati.

 

Come è possibile valutare il livello del tenore di vita in casi in cui vi sia un forte componente di auto-sostentamento? È possibile ricollegarsi alla nozione di Sen relativa a "capacità e funzionamenti": la libertà, la riduzione dei rischi di morte, maggiori opportunità per gli individui possono essere più importanti per misurare il tenore di vita degli indicatori del consumo. Non sono però dati facili da misurare e confrontare. La produttività del lavoro può essere utilizzata come misura standard e permette di spiegare molte delle differenze esistenti tra il tenore di vita di diverse società. Infatti, più che verificare se vengono soddisfatti i bisogni primari è necessario chiedersi quanto lavoro (e quindi quanto tempo) è necessario per produrre i beni per soddisfarli.

 

Anche nelle società industrializzate e orientate al mercato prevalgono componenti di auto-sostentamento. "Il tenore di vita nel capitalismo industriale è solo in parte una funzione dei salari. I lavoratori hanno costruito le loro risorse economiche per mitigare le oscillazioni del livello di occupazione e per compensare livelli di salario spesso inadeguati."

In molti casi però l'analisi economica ha prodotto modelli che trascuravano questo tipo di dualismo. L'eccessiva semplificazione è però un ostacolo per valutare il livello del tenore di vita: "nessun modello di sviluppo economico è adeguato se trascura di considerare che l'espansione di un'economia basata sulle merci avviene all'interno di un mondo costituito in parte sulla base di altri principi".

Anche per le economie sviluppate, quindi, si pone il problema di valutare il tenore di vita includendo pure quelle componenti che non vengono scambiate sul mercato (ad esempio: come quantificare il lavoro domestico?). I prezzi di mercato non sono utili in quanto anch'essi sono il risultato dell'interazione tra la produzione di merci e l'auto-sostentamento.

La produttività media del lavoro può essere anche in questo caso un indicatore importante: "i trends nella produttività del lavoro sono la chiave dei miglioramenti dello standard di vita; l'aumento della produttività dipende dallo sviluppo della divisione del lavoro (mentre non è in alcun modo garantito dalla sola espansione del mercato)".

Il PNL presenta relazioni con il benessere di una società industriale solo quando questa è in espansione; è molto meno importante quando si tratta di misurare il livello del tenore di vita in una società pre-industriale o in un'economia in recessione. In questi casi un'analisi storica e antropologica può offrire una visione più accurata e permette di raggiungere conclusioni molto più attendibili.